Nonostante il rallentamento generale del settore fashion, la moda maschile italiana mantiene una certa vivacità, soprattutto all’export.

Nei primi due mesi del 2024, le esportazioni di menswear hanno registrato un aumento del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo un valore di circa 1,8 miliardi di euro. Questo dato positivo contrasta con la frenata dell’import, che cala del 13,3% a poco più di 1 milione di euro.

 

A trainare la crescita dell’export sono stati soprattutto i mercati extra UE, che hanno registrato un incremento del 19,6%, mentre quelli UE hanno fatto segnare un +5,8%. Tra i prodotti più richiesti, l’abbigliamento outdoor si conferma best seller con un aumento del 23,3%, seguito da camiceria (+18,1%), maglieria (+15,7%) e abbigliamento in pelle (+14,6%). Performance più contenute per le cravatte, con un +3,0%.

 

Questi dati incoraggianti offrono una prospettiva positiva per Pitti Uomo, la fiera internazionale di moda maschile che si apre a Firenze l’11 giugno. L’evento, che vanta un’alta percentuale di espositori stranieri, sarà un’importante occasione per le aziende del settore per presentare le loro collezioni e consolidare la loro presenza sui mercati internazionali.

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