PITTI UOMO. Il 12 gennaio sarà aperto il format digitale

PITTI UOMO. Il 12 gennaio sarà aperto il format digitale della versione 99 di Pitti Connect

PITTI UOMO. Il 12 gennaio sarà aperto il format digitale della versione 99 di Pitti Connect

Pitti Uomo sarà suddiviso in tre macro aree – come sottolinea il direttore generale Agostino Poletto – che rappresentano il mondo classico contemporaneo, lo sportswear e l’outdoor e la ricerca.
Il focus di questa edizione è l’italiano. C’è un gruppo di campioni nazionali di alta qualità che si dedica alla realizzazione di animazioni per lo spettacolo attraverso trasmissioni in diretta, eventi speciali e scambi costanti.
Molti anche gli espositori stranieri che hanno deciso di partecipare nonostante le difficoltà.

Poletto ha concluso: “Rispetto alla scorsa estate, la piattaforma Pitti Connect ha subito un nuovissimo aggiornamento, nuove funzionalità sono pensate e realizzate per soddisfare il rapporto tra azienda e acquirente.”

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Pitti Filati anticipa la data

Pitti Filati anticipa la data

Pitti Filati anticipa le date per l’evento sportivo che avrebbe dovuto svolgersi con Pitti uomo e Pitti bimbo dal 21 al 23 febbraio. Pitti Immagine ha confermato il trasferimento della manifestazione e la location dell’88a mostra, per questo la mostra si terrà nella sala espositiva della stazione Leopolda di Firenze dall’8 al 10 febbraio 2021.

Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, ha commentato che la valutazione del tempo di esposizione e di presentazione di queste collezioni li ha portati a trovare nuove aree autonome.

Questo evento metterà in mostra al mondo le serie interne di filati e tessuti a maglia PE 2022 di Leopolda, che conterranno scene ed elementi emozionali, con l’obiettivo di dialogare con uno stand pre-impostato progettato nel rispetto delle regole di sicurezza, arricchendone la scena e gli elementi emotivi , tutelando così la salute di espositori e visitatori.

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Comunicato dopo il rilascio dei dati Istat

Comunicato dopo il rilascio dei dati Istat: “Bisogna fermare la desertificazione urbana”

Ad ottobre le vendite al dettaglio in Italia sono passate dal + 1,4% dell’anno precedente al 2,9%, composte principalmente da prodotti alimentari. Secondo i dati Istat, questo livello è coerente con il livello di febbraio (vigilia della prima crisi sanitaria). Rispetto a settembre, i ricavi sono aumentati dello 0,6%.

Tra i non alimentari, le flessioni più significative sono state nelle categorie calzature, pelletteria e da viaggio (-9,2%) e abbigliamento e pellicce (-3,9%), oltre a cancelleria, libri, giornali e riviste (-7,6%). In particolare, sono aumentate le attività IT, telecomunicazioni e telefonia (26,0%), mentre sono aumentate del 18,6% le attività di elettrodomestici, radio, televisione e registratori.

“L’intera situazione commerciale – come affermano dalle associazioni di categoria – può essere riassunta dai costi già verificatisi prima della pandemia: nella grande distribuzione crescono molto i discount, e anche a scapito degli ipermercati soffrono i canali tradizionali. Acquisti commerciali di rapida quota di mercato È fondamentale che le iniziative volte a promuovere l’innovazione e la digitalizzazione delle piccole imprese in progetti di recupero, compresi i fondi europei, consentano loro di sopravvivere e combattere il processo di desertificazione.”.

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